san Paolo

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D’improvviso lo avvolse una luce dal cielo (At 9,3)

martedì 12 ottobre 2010

Catechesi del Cammino Neocatecumenale a San Bernardo

Caro amico, nel mio ultimo post, ti consigliavo di trovare un modo per approfondire nella chiesa i temi, o meglio le buone notizie di cui stavamo trattando e di lasciarti aiutare a trovare la tua strada per arrivare a Cristo e compiere le opere buone che il Padre nostro celeste ha predisposto per noi, per intraprendere cioè il tuo cammino di santità.

Bene, ho verificato che proprio nei prossimi giorni, nella mia parrocchia di San Bernardo a Roma, si terranno le catechesi del Cammino Neocatecumenale, che costituiscono appunto un ottimo strumento per scoprire o riscoprire i fondamenti della nostra fede in un percorso comunitario di conversione.
Da parte mia, posso testimoniare che nel 1988 queste catechesi mi hanno letteralmente salvato la vita e che da più di vent'anni ormai continuo ad incontrare Cristo e a dialogare con lui, anche attraverso la comunità di fratelli di cui faccio parte. Perciò non posso che invitarti caldamente a parteciparvi, se puoi; ecco la presentazione che puoi trovare sul sito della parrocchia:



Catechesi del Cammino Neocatecumenale


"Tu che sei fedele .... rispondimi ..."

Dal 19 ottobre alle ore 20.45, nella "sala bianca" (salone) della nostra Parrocchia, avranno inizio le catechesi del Cammino neocatecumenale, un carisma della Chiesa cattolica presente a San Bernardo dal 1976. Sono 14 incontri di un'ora ciascuno che proseguiranno, ogni martedì e venerdì alla stessa ora, per un periodo di poco meno di 2 mesi.
Il Cammino neocatecumenale è uno strumento al servizio dei Vescovi per la riscoperta della iniziazione cristiana da parte dei giovani e degli adulti, battezzati e non battezzati. Le catechesi costituiscono quindi un momento privilegiato di grazia e di bene dell'azione missionaria della Parrocchia quale Chiesa locale, attuata dal Parroco con l'aiuto di alcuni laici, per la cura delle persone del quartiere o di quanti desiderino riscoprire i doni del battesimo ed approfondire la propria fede attraverso una esperienza di formazione ed arricchimento della vita cristiana adulta.
Quest'anno la Parola, tratta dal Salmo 142, con cui Dio ci convoca personalmente è: "Tu che sei fedele .... rispondimi ...". Abbiamo la certezza che il Signore Gesù non deluderà i nostri giusti desideri di amore.
E' possibile usufruire, per coloro che lo desiderino, un servizio di accompagnamento in auto, avvisando in anticipo la Parrocchia al numero 06.2306407, mentre saranno disponibili della baby sitter nelle sale parrocchiali per coloro che hanno bambini.

Vi aspettiamo!



http://www.camminoneocatecumenale.it/


Il Cammino Neocatecumenale

 Nella Chiesa primitiva, quando il mondo era pagano, chi voleva farsi cristiano doveva iniziare un «catecumenato», che era un itinerario di formazione per prepararsi al Battesimo. Oggi il processo di secolarizzazione ha portato tanta gente ad abbandonare la fede e la Chiesa: per questo è necessario un itinerario di formazione al cristianesimo.
Il Cammino Neocatecumenale non è un movimento o un'associazione, ma uno strumento nelle parrocchie al servizio dei Vescovi per riportare alla fede tanta gente che l'ha abbandonata.
Iniziato negli anni '60 in uno dei sobborghi più poveri di Madrid da Kiko Argúello e da Carmen Hernandez, venne promosso dall'allora Arcivescovo di Madrid, Casimiro Morcillo, che constatò in quel primo gruppo una vera riscoperta della Parola di Dio ed un'attuazione pratica del rinnovamento liturgico promosso proprio in quegli anni dal Concilio. 
Vista la positiva esperienza nelle parrocchie di Madrid e di Roma, nel 1974 la Congregazione per il Culto Divino indicò il nome di Cammino Neocatecumenale per questa esperienza.
Si tratta di un cammino di conversione attraverso il quale si possono riscoprire le ricchezze del Battesimo.
Il Cammino si è diffuso in più di 900 Diocesi di 105 Nazioni, con oltre 20 mila comunità in 6.000 parrocchie.
Nel 1987 è stato aperto a Roma il Seminario missionario internazionale «Redemptoris Mater» che ospita giovani che hanno maturato la loro vocazione in una comunità neocatecumenale e che si rendono disponibili ad andare in tutto il mondo. Successivamente molti Vescovi hanno seguito l'esperienza di Roma e oggi nel mondo vi sono più di 70 seminari diocesani missionari «Redemptoris Mater» dove si stanno formando più di mille seminaristi.
Di recente, in risposta all'appello del Papa Giovanni Paolo II per la nuova evangelizzazione, molte famiglie che hanno percorso il Cammino si sono offerte per aiutare la missione della Chiesa andando a vivere nelle zone più secolarizzate e scristianizzate del mondo, preparando la nascita di nuove parrocchie missionarie.

Le origini

Kiko con Manolo e JoaquinCharles de Foucauld mi diede la formula: vivere in silenzio, come Gesù a Nazareth, ai piedi di Gesù Cristo in mezzo a quella gente. Conobbi un assistente sociale che mi indicò una zona di Palomeras Altas dove c'era una baracca di tavole di legno, rifugio di cani. Mi disse "Mettiti lì e non ti preoccupare". E lì ha avuto inizio un po' tutto. Nelle baracche io volevo vivere come Charles de Foucauld, in contemplazione: così come uno sta davanti all'Eucaristia, ai piedi della presenza reale, unica di Cristo; io volevo stare ai piedi di Cristo crocifisso, nella gente più povera, miserabile.
Il Signore mi portò lì con questo spirito: io ero l'ultimo. Loro erano Cristo. Forse uno avrebbe potuto dirmi: "Kiko! Aiutali". Qui c'è un punto molto importante per coloro che sanno andare al fondo delle cose. "Ma come? Ti metti in adorazione, quando questa gente è morta di fame? Dà loro da mangiare". Io non avevo nulla, non avevo portato altro che una Bibbia e una chitarra, dormivo su un materasso messo sulla nuda terra. Non avevo altro.
Mons. Morcillo nella baracca di Kiko pregando le lodiAvevo letto in un libro qualcosa che mi aveva colpito molto del tempo dei nazisti. Si raccontava un fatto storico avvenuto nel campo di concentramento di Auschwitz. Un capo della Gestapo si era reso conto delle atrocità che si stavano commettendo nel genocidio degli ebrei. Un giorno, durante un'ispezione in un campo, vide passare una colonna di uomini e donne diretta alle camere a gas, tutti nudi. Sentì nel suo cuore un grande dolore. Si domandò: "Che devo fare io adesso per aiutarli, per avere pace con me stesso?". sapete la risposta che ricevette dal di dentro? (I Padri della Chiesa parlano del Cristo parlante, dentro di te. È qualcosa di molto profondo). Il libro raccontava che quello che sentì che avrebbe dovuto fare era di denudarsi anche lui e mettersi in fila con loro.
Possiamo domandarci: questa voce che sentì dentro da dove veniva? Era una suggestione? Era reale? Era di Dio? Non era meglio fermare la comitiva e liberare quelle persone? Forse non lo poteva fare. Perché invece la verità era quella di denudarsi e di mettersi in fila? Ecco una possibile risposta: una persona che sta in quella fila sta di fronte al dramma che forse non c'è nessun Dio, che non c'è amore nel mondo e se non c'è amore nel mondo Dio non esiste, la vita è una mostruosità, moriamo nell'assurdo. Ma se uno viene con te, Cristo stesso si fa uomo e si mette con te nella fila per amore. Allora l'amore esiste. Esiste Dio. Si può vivere. Si può morire. La verità e la morte hanno un senso.
Kiko Carmen e Mons. MorcilloQuesto ha valore? Ciò che si deve fare è solo l'aiuto sociale? Forse l'uomo è solo mangiare? O l'uomo ha bisogno di sapere se Dio esiste o non esiste, se l'amore esiste oppure no? Io non andai nelle baracche per dare da mangiare, né per insegnare a leggere. (Erano tutti analfabeti, ad eccezione di uno o due: José Agudo, che era stato in un istituto di correzione sapeva leggere, ma sua moglie no. Zingari, "quinquis", ragazzi del carcere sapevano leggere a malapena). Me ne andai lì e, se volete sapere, neanche pensavo di predicare, sapete infatti che i Piccoli Fratelli di Foucauld stanno "in silenzio". Volevo dare testimonianza vivendo in mezzo ad essi come Gesù a Nazareth.
Kiko con i primi compagni delle baracche, Domingo e ManoloE che successe? Quello che sempre succede. Il vicino, un giorno che faceva un freddo cane, perché era inverno e nevicava - io mi scaldavo con dei cani randagi che vivevano con me - entrò all'improvviso e mi disse: "Ti ho portato un braciere perché stai morendo di freddo!".
Poco a poco si avvicinavano e domandavano: "Chi è costui che sta qui, con barba e chitarra?". Per alcuni ero uno che aveva fatto un voto, per altri un protestante, perché portavo sempre la Bibbia. Gli zingari venivano per la chitarra... Non sapevano chi ero. José Agudo, che allora era in lite con un altro clan di "quinquis", mi si avvicinò per domandarmi cosa diceva il Vangelo sul fatto di picchiarsi. Io gli lessi il Discorso della Montagna che dice di non resistere al male e restò a bocca aperta: "Come? Ma se non mi difendo mi ammazza! Che devo fare?". Gli diedi da leggere i "Fioretti" di San Francesco che lo impressionarono molto e non mi lasciò più.

 
Tratto dal sito ufficiale del Cammino cui sopra rimando

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